Tritono
Guida completa all’intervallo che crea tensione, mistero e rivoluzione
Che cos’è il tritono?
Il tritono è un intervallo musicale composto da tre toni interi, ovvero sei semitoni.
Divide l’ottava esattamente a metà, in modo perfettamente simmetrico.
Può essere chiamato in due modi:
- Quarta aumentata (es. Do – Fa♯)
- Quinta diminuita (es. Si – Fa)
È uno degli intervalli più affascinanti e controversi della storia della musica.
Teso, instabile, pungente. Un suono che non si ferma: vuole risolversi.
Spiegazione semplice
Immagina di sederti al pianoforte. Premi due tasti… e il suono che esce non è dolce, non è rotondo. È strano.
Ti dà la sensazione che qualcosa stia per succedere.
È come se la musica ti dicesse: “Attento, non è finita”.
Questo è il tritono.
Un intervallo instabile, pieno di tensione.
Un suono che non vuole stare fermo. Vuole muoversi, spingere, risolvere.
Due nomi, un solo suono
Do – Fa♯ = quarta aumentata
Si – Fa = quinta diminuita
Suonano uguali, ma scritti in modo diverso.
Dipende dal contesto armonico e da come vuoi usarli.
Una simmetria perfetta
Il tritono è l’unico intervallo che, invertito, dà ancora se stesso.
Do – Fa♯ = Fa♯ – Do.
Non cambia natura. È come uno specchio.
È per questo che, musicalmente, non ha direzione chiara. Ed è proprio questo che lo rende così… potente.
Perché è così importante?
Perché è il cuore dell’accordo di settima di dominante.
In Sol7 (Sol – Si – Re – Fa), il tritono è tra Si e Fa.
È questa tensione che chiede una risoluzione a Do maggiore.
Il tritono vuole andare da qualche parte.
È il motore delle cadenze, delle risoluzioni, della narrazione musicale.
Significato emotivo
Il tritono non è solo teoria. È emozione pura.
- Può suggerire dramma, suspense, inquietudine
- Oppure desiderio, struggimento, passione
- O ancora modernità, energia, sorpresa
Dipende da dove lo porti.
Ma non è mai neutro.
Il tritono ti prende per mano e ti dice: “Non restare qui. Andiamo oltre.”
Esempi e cenni storici
- Medioevo: chiamato diabolus in musica, il diavolo nella musica. Vietato, evitato, temuto. Si credeva che portasse caos nelle armonie vocali.
- Barocco: Bach lo usa con intelligenza e controllo. Appare nei corali, nelle fughe, nelle cadenze: come una miccia armonica pronta a esplodere.
- Classico e romantico: Mozart e Beethoven lo usano per creare dramma e movimento. Wagner lo rende simbolo dell’inquietudine romantica: il celebre “accordo di Tristano” è tutto costruito sul tritono.
- Jazz: nel jazz, il tritono è ovunque. Forma l’ossatura delle dominanti e delle sostituzioni di tritono: un modo moderno per cambiare rotta, creare passaggi sorprendenti e sofisticati.
- Cinema e musica contemporanea: vuoi mistero, tensione, ansia? Usa un tritono. Nei film, nei thriller, nelle colonne sonore… c’è sempre. È il suono del “non so cosa sta per succedere”.
La sostituzione di tritono
In armonia jazz, un accordo di dominante può essere sostituito con un altro che ha lo stesso tritono ma una fondamentale distante tre toni.
Esempio:
Sol7 (V7 di Do) → contiene Si – Fa
Re♭7 contiene anche Fa – Si (invertiti)
→ Si può sostituire Sol7 con Re♭7.
Effetto? Moderno, sofisticato, inaspettato.
Domande frequenti sul tritono
Cos’è un tritono?
Un intervallo di tre toni (sei semitoni), che divide l’ottava in due parti uguali. Suona teso e instabile.
Come si chiama?
Può essere una quarta aumentata o una quinta diminuita, a seconda del contesto.
Perché era vietato?
Nel Medioevo era considerato dissonante e “pericoloso” per le armonie vocali. Lo chiamavano diabolus in musica.
Dove si trova?
Dentro l’accordo di settima di dominante. È lui a spingere tutto verso la risoluzione.
A cosa serve oggi?
A creare tensione, a colorare l’armonia, a sorprendere. È fondamentale nel jazz, nella musica moderna e nel cinema.
Articoli Correlati
La musica è un linguaggio
E come tale può essere imparata, vissuta, condivisa.
La Scuola e Accademia di Musica Cluster è attiva a Milano dal 1999 ed è oggi un punto di riferimento per chi vive la musica come linguaggio, condivisione e spazio di espressione.
Con i percorsi Base, Preaccademico e Accademico, accoglie studenti con esigenze, età e obiettivi differenti, in un contesto solido e partecipato, animato da una community viva e appassionata.
I corsi coprono un’ampia varietà di strumenti, generi e approcci attraverso lezioni individuali alle quali si affiancano corsi complementari collettivi che ampliano l’esperienza musicale e nutrono la dimensione collettiva.
FAQ
La Scuola e Accademia di Musica Cluster è attiva a Milano dal 1999 ed è oggi un punto di riferimento per chi vive la musica come linguaggio, condivisione e spazio di espressione.
Con i percorsi Base, Preaccademico e Accademico, accoglie studenti con esigenze, età e obiettivi differenti, in un contesto solido e partecipato, animato da una community viva e appassionata.
I corsi coprono un’ampia varietà di strumenti, generi e approcci attraverso lezioni individuali alle quali si affiancano corsi complementari collettivi che ampliano l’esperienza musicale e nutrono la dimensione collettiva.
Per iscriverti alla Scuola di Musica Cluster puoi partecipare a uno dei nostri Open Day per scoprire di più sull'offerta formativa: Open Day Cluster.
In alternativa puoi entrare in contatto con il nostro Team utilizzando questo form: Richiesta Informazioni.
In base alla tua età, clicca qui:
Assolutamente sì. Il Percorso Tradizionale è aperto a tutti e i corsi sono divisi per livello (Initial - Base - Intermedio - Avanzato)
Al termine di ogni anno formativo o di un percorso specifico, è possibile richiedere un attestato di frequenza.
Si tratta di un documento ufficiale della Scuola di Musica Cluster che riporta:
– il tipo di corso frequentato,
– il nome dell’insegnante,
– il numero complessivo di ore,
– il periodo di svolgimento.
L’attestato è utile per documentare il proprio percorso musicale, anche in ambito scolastico o professionale.