Rivolti degli accordi
Guida completa alle diverse disposizioni armoniche
Introduzione accademica
I rivolti sono diverse disposizioni verticali delle note che compongono un accordo.
Quando si cambia l’ordine delle note — cioè quale nota sta più in basso — ma l’identità dell’accordo resta la stessa, si parla di rivolto.
Un accordo in rivolto ha la stessa funzione armonica, ma un suono diverso, più mobile, cantabile o tensivo, a seconda della nota che occupa il registro grave.
Perché usare i rivolti?
Cambiare rivolto permette di:
- Evitare salti troppo grandi tra un accordo e l’altro
- Costruire linee di basso più fluide
- Arricchire la varietà armonica
- Rendere il discorso musicale più naturale
- Rispettare la funzione dell’accordo, ma con un effetto sonoro diverso
I vari rivolti
Posizione fondamentale
La nota più grave è la fondamentale.
È la forma più stabile e piena dell’accordo.
Esempio: Do maggiore → Do – Mi – Sol → basso: Do
Primo rivolto
La nota più grave è la terza.
Suono più leggero, mobile, cantabile.
Ottimo per collegamenti morbidi.
Esempio: Do maggiore → Mi – Sol – Do → basso: Mi
Secondo rivolto
La nota più grave è la quinta.
È il più instabile tra i rivolti.
Spesso usato come accordo cadenzale o di passaggio.
Esempio: Do maggiore → Sol – Do – Mi → basso: Sol
Terzo rivolto (solo per quadriadi)
La nota più grave è la settima.
Ha un suono drammatico, denso, carico di tensione.
Molto usato negli accordi di settima, specialmente per evidenziare la spinta risolutiva.
Esempio: Do7 = Do – Mi – Sol – Sib → terzo rivolto: Sib – Do – Mi – Sol
Spiegazione semplice
Immagina un accordo come una torre di mattoncini.
Cambiare il rivolto è come mettere un mattone diverso alla base:
- Se in basso c’è il primo mattone (fondamentale), la torre è dritta e solida
- Se metti la terza sotto, la torre inclina leggermente: si muove
- Con la quinta in basso, la torre è sbilanciata, pronta a passare altrove
- Con la settima, la torre è tesa, quasi instabile
L’accordo è sempre lo stesso, ma il modo in cui lo percepiamo cambia completamente.
Utilizzo nella pratica
- Nella scrittura vocale, i rivolti aiutano a scrivere parti cantabili e senza salti eccessivi
- Nel jazz, i rivolti servono per creare linee di basso fluide e voicings personali
- Nella musica pop, si usano per variare la progressione senza cambiare gli accordi
- In armonia classica, i rivolti sono indispensabili per risoluzioni eleganti e progressioni controllate
La musica è un linguaggio
E come tale può essere imparata, vissuta, condivisa.
La Scuola e Accademia di Musica Cluster è attiva a Milano dal 1999 ed è oggi un punto di riferimento per chi vive la musica come linguaggio, condivisione e spazio di espressione.
Con i percorsi Base, Preaccademico e Accademico, accoglie studenti con esigenze, età e obiettivi differenti, in un contesto solido e partecipato, animato da una community viva e appassionata.
I corsi coprono un’ampia varietà di strumenti, generi e approcci attraverso lezioni individuali alle quali si affiancano corsi complementari collettivi che ampliano l’esperienza musicale e nutrono la dimensione collettiva.
FAQ
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